giovedì 16 maggio 2013

LA FERGIA NELLA STORIA DI VICENZA

Per i 50 anni della Fergia, Il Giornale di Vicenza, ha dedicato questo articolo (27 febbraio 2005)  che ripercorre la storia della concessionaria.

“Era il 1953. Umberto sta tornando con la sua Balilla spider da Paderno. A una curva si scontra con un camion.Un incidente terribile. Muore sulla strada. Umberto era il fratello gemello di Giancarlo Ferretto.
Eravamo molto amici. Una tragedia. Un colpo tremendo. Passano due anni e mi chiama il padre Giovanni Ferretto. Poche parole ma quella che contano: ho avuto modo di vederti con mio figlio, per me sei come lui. Perché non entri nella concessionaria ? Diventiamo soci al 50 per cento”. Detto e fatto. Parte così agli inizi del 1955 l’avventura moderna della Fergia. 
Mentre rivive il passato, gli albori di quella che poi sarebbe stata tutta la sua vita di lavoro, Walter Giacometti, imprenditore illuminato, spirito da guerriero e cuore romantico, si commuove anche se cerca di nascondere l’emozione. Accanto a lui c’è la figlia Elisabetta, che ne ha ereditato, con il volto della gentilezza,
il piglio deciso, la determinazione, la volontà, comunque e a ogni costo, di arrivare al traguardo. La strada percorsa è molta, i ricordi si accavallano, difficile, in questo viaggio della memoria, selezionarli, metterne a fuoco solo pochi, perché sono stati parecchi i momenti impegnativi, delicati, nevralgici di una marcia all’inizio trionfale, ma che poi ha dovuto fatalmente fare i conti con le nebulose dell’economia, con le crisi cicliche del mercato dell’automobile, con i cambiamenti radicali dei costumi, della società, della cultura.
Walter Giacometti nasce a S. Bonifacio in provincia di Verona. In casa sono due figli, lui e Delio, che avrebbe poi avuto un’intensa vita politica e parlamentare.
Il padre è industriale serico. È proprietario di una serie di filande nel Veneto e in Lombardia, che durante la guerra vengono requisite dai tedeschi perché fanno sete per paracadute. Alla fine della guerra i Giacometti si trasferiscono ad Arzignano, qualche anno dopo il padre chiude gli stabilimenti ma continua a commerciare all’estero frumenti e cereali.
Walter, ragazzo pieno di vita, ha il pallino dell’auto.
La sua prima auto è una Lancia Ardea. Quando prende in mano un volante è felice.
A 22 guida un Maggiolino ed è giovanissimo quando apre una concessionaria della Volkswagen. Corre due Mille Miglia, le edizioni numero 19 e 20 con a fianco sempre il fido Galliano Fontana.
La prima volta porta al traguardo di Brescia una Topolino e la seconda una 1100-103 conquistando prestigiosi piazzamenti. La passione è tanta, fa tante altre corse, è anche fra i protagonisti sul Costo della coppa di Asiago a bordo di un’Aurelia Gran turismo. Intanto decolla la Fergia e, poi, Walter si sposa con la
signora Maria Luisa e ha due figlie, Margherita e Elisabetta. 
La concessionaria va al galoppo.
È il gennaio del ’67 quando Giovanni Ferretto, ormai anziano, dopo tanti anni di prima linea, decide di lasciare un’impresa che gli ha dato molte soddisfazioni. A questo punto Giacometti diventa azionista unico e tutto il pacchetto della Fergia passa alla sua famiglia. Sì, appunto, i “magic moment” sono diversi. “Forse
– dice – il primo è quando ho deciso di trasferirmi dalla sede di viale Roma e di creare una sede importante. C’era chi mi prendeva per matto. Questa è la volta che fallisce, malignava qualcuno. La stessa Fiat non condivideva l’idea. Avrebbero preferito un investimento diverso.
La svolta è avvenuta negli anni Ottanta con il passaggio da commissionario a concessionario. Prima rivendevamo auto. Poi siamo diventati clienti della Fiat, imprenditori veri e propri anche se anomali.
Le decisioni le prendeva sempre la Casa madre di Torino, ma i rischi erano nostri”. Altri scatti di acceleratore, altri fari lanciati su questo mezzo secolo della Fergia. Le macchine Fiat, che più gli sono
rimaste scolpite. Come azienda l’A 1, come amore personale la Dino Ferrari.
Gli anni vincenti: quelli fino al 1980. Gli anni difficili: quelli degli anni Novanta.
Fra discese ardite e poi le risalite, “evitando – come cantava Lucio Battisti - le buche più dure, rallentando per poi accelerare”. Il ’92 e il ’93 i peggiori, poi la rimonta nel ’94 con la Punto, le rottamazioni e i volumi di vendita in crescita del ’97-98, e i margini che si riducono sensibilmente.
Ma la voglia di andare avanti resta incrollabile. La Fergia non si ferma mai.












una foto storica: Walter Giacometti con un
giovanissimo Luca Cordero di Montezemolo